L’alluvione del 6 ottobre 1977

A distanza di 99 anni la storia tornò a ripetersi (vedi articolo “L’alluvione del 1878“), l’alluvione che si abbatté improvvisamente nella notte tra giovedì 6 e venerdì 7 ottobre 1977 sul territorio meridionale dell’alessandrino provocò danni calcolati sui 100 miliardi di Lire. Il fiume Bormida uscì dall’alveo seminando ovunque distruzione e morte; l’Orba invase centinaia di ettari di terreno bloccando le comunicazioni in più punti. I tecnici del genio civile per evitare ulteriori allagamenti del Tanaro aprirono una breccia sulla provinciale Bassignana-Piovera per favorire il deflusso delle acque.
L’alessandrino venerdì mattina era una vasta distesa paludosa. Il traffico subì rallentamenti e deviazioni, bloccate pure le comunicazioni ferroviarie verso Genova e Bologna.

L’areale colpito con maggiore gravità comprese i territori del piemonte sud-orientale, ed in particolare le colline in sinistra Bormida tra Acqui e Strevi, il versante destro della bassa valle Bormida di Spigno e il bacino medio-inferiore del torrene Erro, le valli dei torrenti Visone e Caramagna, le colline in destra Bormida fino a Orsara e in sinistra dell’Orba fino a Rocca Grimalda, le valli tributarie in destra della Valle Stura di Ovada, la Val Gozzente e la Val Lemme; inoltre i bacini in destra dello Scrivia e, in misura minore, la medio-bassa val del Grue.

Nell’articolo della stampa del 9 ottobre 1977 si legge:

altri tre nomi si aggiungono all’elenco già lungo delle vittime dell’alluvione che la notte di giovedì ha colpito una vasta zona della provincia di Alessandria, seminando morte e distruzione. Stamane un contadino di Castelceriolo, sobborgo di Alessandria, è morto annegando finendo in una profonda buca scavata dalle acque in piene del fiume Bormida, mentre a Predosa si sono ritrovate due auto che erano state travolte la notte della piena dalla corrente del torrente Orba: dei guidatori nessuna traccia. Sono ufficialmente dispersi, purtroppo devono considerarsi morti.

Nell’articolo del Piccolo dell’11 ottobre si legge:

Ci fu la terribile nottata tra giovedì e venerdì quando oltre 300 millimetri di pioggia rovesciata dal cielo su una vasta zona della provincia di Alessandria, compresa in prevalenza tra Serravalle, Tortona, Ovada e Acqui, hanno provocato uno dei più grandi cataclismi che qui si ricordi. Oggi, malgrado un po’ di pioggia sia ancora caduta, la situazione per quanto riguarda i corsi d’acqua, si è stabilizzata, non allarmano più Po e Tanaro, sono rientrati negli alvei la Bormida e molti torrenti.

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