Negli anni antecedenti la seconda guerra mondiale, e di certo anche prima, le persone in paese, in difetto di televisione, cinema e quant’altro, erano solite incontrarsi dopocena, presso qualche amico di buona compagnia, per tirare tardi tra facezie le più disparate, possibilmente in presenza di qualche bottiglia di buon vino.
Una prima ondata di queste riunioni avveniva da Polu, in via Barocchio, in cui già partecipava attivamente Linu D’amras.
In epoca successiva le riunioni erano organizzate al “BATACLAN”, nella casa di Nino Gilardi in via Airaldi: una dignitosa camera con accesso dalla strada con tanto di insegna (pare!) semicircolare. Alcuni “soci”: Taviu russia, Aurelio malfatti, Flavio pistarei, Nino gilard, e altri “dismentiati”: ci riferiscono che erano almeno otto. Si cantava, chiaccherava, giocava ad ogni tipo di carte, permesso e non, programmando uscite anche maramaldesche per i giorni a venire: importante vincere la noia e rompere gli schemi.
Nella stessa scia goliardica si inseriscono le “esibizioni”, prima, durante e dopo, presso il ritrovo da “Gina la Steila” nella “Cuntrà di mareu” o ancora presso il Circolo ricreativo in via Cavalchini (Cuntrà Longa) nelle due successive sedi da Michei il Fra e nella casa d’Castagneti di fronte.
Il successivo campo di confronto dei fantasiosi attivisti, con la continua aggregazione di nuovi personaggi che spaziavano nelle più disparate generazioni dell’epoca, divenne, nel dopoguerra, la barberia in via Cavalchini di Lino d’Amras, castelnovese, noto eclettico batterista in “orchestre musicali” del circondario, già attivo da Polu.
La compagnia dei buontemponi, così ama chiamarla il suo coordinatore Flavio Pistarino, era un gruppo di dilettanti castelnovesi che intorno agli anni 60 aveva come hobby la creazione di veri e propri films realizzati con una cinepresa super 8 e altri mezzi di fortuna, un vero e proprio cimento per il periodo. Questa improvvisata compagnia utilizzava come sede creativa la Barberia dell’amico Lino Massa e produsse due spaghetti westerns ambientati in sito e con costumi raffazzonati qua e là.
In sede di presentazione del video “non è tutt’oro….” (a cui rimandiamo) riportiamo l’elenco di attori, operatori, regista e collaboratori dei “misfatti”:
- Il Bandito del Rio Salso – film risalente al 1966
- Non è tutt’oro quel che luccica – secondo lungometraggio datato 1967 (nel fermo immagine, in evidenza più sopra, vediamo Linu, Flavio e Osvaldo)
Le due pellicole, proiettate prima a Vigevano nel 1967 e successivamente a Castelnuovo Bormida, giungono a noi, dopo svariati riversamenti e tentativi di restauro, con qualità audio e video sicuramente trascurabili se paragonati al servizio storico-archivistico resoci.
Di ottima fattura ancora il documentario “Le quattro stagioni”, nato nello stesso ambiente, sempre dalle idee e dalla felice mano di Flavio Pistarino, ci offre un sorprendente spaccato della vita Castelnovese negli anni ’70, con tanti interessanti avvincenti personaggi dell’epoca, alcuni purtroppo passati ad altra vita.