Francesco ZOLLA (1??? – 1658)
Sergente Maggiore dell’esercito
Residente in Casale Monferrato, ivi coniugato e morto
Targa in marmo posta all’ingresso della Chiesa del Rosario in Castelnuovo Bormida
Archivio comunale – Libro Convocati
faldone 1 – libro – anni 1637/1664 – pag 339
Il 29 agosto 1658 il consiglio della Comunità di Castelnuovo Prendendo atto che il Sergente Maggiore Francesco Zolla è morto nella città di Casale li giorni prossimi passati (ndr incongruenza tra data delibera e data di morte indicata sulla targa, non muta la sostanza) a conoscenza del fatto che esiste un legato a favore della comunità di Castelnuovo di sostanze da destinarsi a opere di bene per la comunità (vedi stralcio testamento ndr) incarica il console francesco Origgia che vada a Casale a verificare la conformità del testamento al tenore del legato citato e se così sarà si concluderà il tutto restando sempre obbligati perpetuamente a (detto messere….) di buona volontà.
Archivio comunale – Congregazioni di carità – busta 1
fascicolo 1 – testamento – 16 aprile 1658
fascicolo 3 – descrizione dei beni 17 ottobre 1785
Nella città di Casale – testatore Francesco Zolla
da seppellirsi nella chiesa di S.Croce nella Cappella intitolata alla SS.ma Vergine
Figlia Marchesa Maddalena
Moglie Agnese Cavalli
Cognato Carlo Francesco Cotio podestà di Casale. (ndr Conte Cozio)
Stabilisce che per tre giorni successivi al decesso vengano celebrate messe di requiem in tutte le chiese di Casale.
Successivamente da celebrarsi altre trecento messe in altari privilegiati.
Lascia ai Cappuccini soldi, messe e i suoi libri intitolati gli “atlanti”
Lascia alla comunità di Castelnuovo Bormida la casa e i beni stabili che possiede in detto luogo con l’obbligo di celebrare in perpetuo una messa quotidiana nella chiesa del Rosario in suffragio della sa anima. Lascia mille doppie sempre a Castelnuovo con i cui redditi si dovrà ogni anno:
- elargire doppie otto quale elemosina al predicatore
- costituire ogni anno una dote alle figlie povere nate nel paese, scelta da farsi ogni anno a Pasqua con la nomina di otto ragazze a cura del prevosto, dei consoli e dei priori delle compagnie del SS. Sacramento, Rosario e Annunziata e del Sig. Lazzaro Zolla e suoi discendenti maschi e tra queste otto a sorte ne verranno estratte tre a cui dare la dote nel tempo del matrimonio.
Accuratamente dettagliati i modi e termini di esborsi a cura del prevosto di Castelnuovo, prevedendo altresì che qualora non dovesse più adempiere ad ogni cosa Castelnuovo, il tutto venga trasferito con benefici e obblighi alla comunità di Rivalta Bormida.
Segue ancora dettaglio particolareggiato di lasciti e legati a favore della moglie Agnese Cavalli. In beni anche di consumo, suppellettili casalinghe, preziosi in oro e argento, rendite da capitale, da beneficiarsi in vita dalla moglie e alla sua morte da trasferire al cognato podestà. Al podestà Cozio lascerà, tra l’altro, il vestito nuovo di panno d’Olanda nero, cioè calze, gippone e mantello. Al servitore lascia il vestito usato di panno d’Olanda color d’oliva, oltre a ducatoni dieci. Seguono altri legati a servitù e altri. Al Signor Lazzaro Zolla di Castelnuovo lascia grano e mobili siti in Castelnuovo.
Tutto il resto in eredità, non già assegnato con i precedenti legati, andrà alla Signora Marchesa Maddalena sua carissima figlia, vedova del Marchese Morroni Felice.
Chiude con frasi di rito in latino il notaio Raffaele Roviglione do Occimiano, notaio in Casale.
Sostanzialmente legò al Comune a beneficio della comunità i propri beni stabili posseduti nel Comune e mille doppie da impegnarsi sui banchi di Genova i cui redditi erano da destinarsi a:
- pagare lo stipendio a un predicatore nella Quaresima
- dotare (dare la dote) annualmente tre figlie povere, native del luogo
- istituire una messa quotidiana nella Chiesa del Rosario
Le mille doppie furono poi liquidate dalla Regia Superiore Commissione di Liquidazione in una rendita annua perpetua di Lire 130,74 (storia aperta di Castelnuovo pag 84).
Via Zolla
Dedicata a detto benefattore, la via all’interno dell’abitato parallela a Via Bruni Gaioli, di collegamento tra le Vie Cavalchini e Airaldi. Vulgo: cuntrà di louv – strada dei lupi.