Asilo Infantile “Amalia Spinola”

via umberto1.jpgLa fondazione dell’ Asilo Infantile risale al 1° settembre 1853 su iniziativa dell’Avv.to Giovanni Stefano Gaioli (1783/1858, benestante, all’epoca Sindaco del Comune), il quale mise a disposizione l’immobile di proprietà e ne dispose in pari tempo gli arredi oltre a  una rendita annua di lire 500 (cinquecento).
Ebbe attivo coadiutore, per l’ indirizzo pedagogico, il dotto Parroco Teologo Don Giovanni Araldi (a lui venne in epoca successiva dedicata la omonima Via Araldi), amico personale dell’ insigne pedagogista Ferrante Aporti.
Dal lato finanziario, furono larghi di aiuti il Marchese Teodoro Ferrari, Donna Teresa Bruni nata Gaioli e molti proprietari benestanti del paese, i quali si impegnarono con pubblica sottoscrizione a versare per sei annualità una certa somma in contanti.

inaugurazione dell’asilo infantile 1927

La nominata Donna Teresa Bruni Gaioli, sorella dell’ Avv.to Giovanni  Stefano Gaioli, moglie del Cav. Federico Bruni, lasciò all’Asilo lire 1000 (mille) e, in usufrutto, i locali e il cortile con facoltà di riscatto da parte degli eredi mediante pagamento di lire 10.000 ( diecimila). A Lei è dedicata Via Bruni Gaioli, la via maestra del paese al tempo dipartente da San Sebastiano e attraverso la Piazza sino a raggiungere San Rocco, ora ridotta  dalla Piazza a San Sebastiano. L’erede di Donna Teresa, sua nipote Amalia Bruni, sposata al Marchese Stefano Spinola, rinunciò a questo diritto e lasciò definitivamente il locale in proprietà all’Asilo stesso, con testamento olografo in Atti Baccalario 2 marzo 1927.
(aggiunta a mano da Luigi Gaioli nel suo manoscritto del 1940) In questo atto si stabilisce l’obbligo che “gli stabili siano adibiti esclusivamente ad Asilo infantile e che questo si obblighi ad affidare sempre a Suore l’educazione ed assistenza dei bambini ricoverati per modo che ove l’ Asilo destinasse diversamente gli stabili o allontanasse le suore decade immediatamente dal presente legato”.
Benefattrice dell’ Asilo fu anche Donna Clotilde Bolla moglie del Comm. Leopoldo Cunietti, la quale, con testamento olografo 12 novembre 1886, rog. Jachino, lasciò una rendita che gli eredi elevarono a £ 100 annue. (a Donna Clotilde è dedicata Via Bolla Cunietti).

L’ Asilo fu eretto in ente morale il 27 novembre 1853.
Dal resoconto “La nostra storia” delle Suore della Carità della Provincia del Piemonte sappiamo che:

Il 4 novembre 1853 rispondendo ad un pressante invito del Parroco e del Vescovo di Alessandria “cinque Suore di Carità: Suor Domitilla Bandi Superiora, Suor Ludovica Riganti, Suor Narcisa Baiadini, Suor Vereconda Perassoni, Suor Anastasia Ghezzi” entravano nel piccolo Comune piemontese di Castelnuovo Bormida per aprire una Scuola per ragazze povere e un Asilo Infantile. L’opera non avrà lunga durata, le Suore hanno lasciato questo paesino nel 1870.

Dal manoscritto del Maestro Luigi Gaioli del 1940 leggiamo:
“La frequenza dei bimbi è gratuita, malgrado le scarse entrate di £ire 1800, circa, alle quali sopperiscono i sussidi del Comune e dell’ Opera Pia Cavalchini Gaioli. Attualmente è diretto dalle Rev.de Suore Luigine.”

L’Opera Pia Cavalchini Gaioli (nel tempo amministrata dalla Congregazione di Carità locale) ebbe origine con il testamento del 16/03/1864 in cuila Nobildonna Placidia Cavalchini dispose che venisse beneficiata per i 4/5 delle sue sostanze la citata Congregazione di Carità di Castelnuovo Bormida, sostanze da utilizzarsi a favore dei poveri e degli infermi, privilegiando l’istruzione e il lavoro alle donne. A Donna Placidia, nata a Volpedo dal Marchese Guglielmo Cavalchini e dalla Marchesa Angelica Cravatta,  moglie dell’Avv.to Giovanni Stefano Gaioli e dimorante in Castelnuovo nel Palazzo Gaioli prospicientela Piazza,  è dedicata Via Cavalchini.

L’immobile sede dell’asilo era costituito alla metà del secolo scorso da un ampio fabbricato su due piani con cinque ampi locali per piano serviti da un accesso da Via Bruni Gaioli (ora Via Roma) e da una scala con accesso dal cortile oltre a una  scaletta di servizio a chiocciola interna.
A lato un basso fabbricato utilizzato quale refettorio per i bambini dell’asilo: ricordo ancora almeno due lunghi tavoli di legno caratterizzati da una fila di “buchi” di circa 20 cm di diametro in cui venivano collocate le ciotole del pasto dei bambini “e così non cadevano e non si rovesciava il contenuto”.

1952 ASILO1.JPGDirimpetto al fabbricato principale due portici utilizzati in parte come legnaia e in parte per i servizi igienici. Ancora un ampio cortile, con accesso da Via Bruni Gaioli, con insito, in prosecuzione dei portici, un vialetto ombroso per la ricreazione dei bimbi.
Già nella prima metà del secolo scorso detti locali incominciarono ad ospitare, oltre all’Asilo, le scuole elementari, o almeno alcuni classi del ciclo elementare.
L’immobile, passato nel tempo in piena proprietà Comunale, è stato sede sino alla fine degli anni ’50 delle scuole elementari e ancora sino oltre il 1980 dell’asilo infantile, gestito nella seconda metà del secolo da una maestra laica.

I locali resi disponibili dal trasferimento delle scuole elementari sono stati nel tempo utilizzati per scopi di pubblica utilità sociale: rammento insediamenti “fissi” quali il “Circolo Ricreativo Fausto Raffo”, la “Biblioteca Civica Comunale”, la “Scuola di Musica”,la Scuoladi Ballo”, la “Scuola di pittura su Ceramica”, la “Pro Loco”, e utilizzi contingenti quali convegni, manifestazioni, tornei, sagre, eventi sportivi dilettantistici.

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Della vecchia struttura, ora sostanzialmente restaurata e ammodernata, restano ancora originali, per quanto noto, il portoncino di entrata dalla via esterna e le due scale di accesso al piano superiore.
Oggi l’edificio ospita attività socioculturali, costantemente assistite e promosse dal comune: cito il circolo ricreativo, associazioni sportive e culturali, il nido d’infanzia, il parco giochi bimbi, la pro loco, convegni, seminari, area attrezzata per il tempo libero.
Ogni castelnovese vivente, vuoi per la frequenza dell’asilo o della scuola elementare, vuoi per la partecipazione alle più attuali attività sociali, trova di certo almeno un  ricordo dell’”AMALIA SPINOLA” nel cassetto delle proprie memorie.

(note storiche tratte sino al 1940 dal manoscritto del Sig. Maestro Luigi Gaioli)

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